La violenza contro le donne è un fenomeno presente e strutturale, l'educazione è fondamentale: così si è aperto l'incontro riflessione organizzato da Pettenon Cosmetics S.p.A. S.B. in collaborazione con Gruppo Polis.
Si è svolto il 23 novembre 2018 a San Martino di Lupari presso la Pettenon Cosmetics S.p.A. S.B. un incontro riflessione contro la violenza sulle donne, tante le tipologie di prevaricazione emerse e fondamentale l'attività di sensibilizzazione.
Molti gli spunti di riflessione e i dati condivisi durante l'intervento. La violenza è un fenomeno strutturale, non possiamo più pensarlo come qualcosa di straordinario e le tipologie di prevaricazione maschile sono numerose: un dato su tutti il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni sono vittime di violenza sessuale principalmente da un partner o ex partner, tale violenza avviene nelle relazioni di coppia. Ma questi sono solo alcuni dei dati allarmanti, tra questi quelli legati alla violenza psicologica ed economica parlano di un 26,4% legato al partner attuale e il 46% all'ex partner. La separazione oggi diventa un momento di grande tensione e di prevaricazione, in cui i rischi per le donne sono altissimi; non solo per una situazione economica in cui la donna viene costretta a rimanere, ma anche per una situazione di violenza che si perpetra con la mancanza di accredito degli alimenti. Come per le violenze fisiche, anche per la violenza economica la donna è costretta a dimostrare l'affidabilità genitoriale. Ma non solo, anche la violenza verbale, che viene perpetrata nei confronti della madre da parte del padre verso i figli mette la donna nella condizione di doversi giustificare costantemente. Questi i dati condivisi da Antonio Di Donfrancesco, psicologo e psicoterapeuta referente del servizio uomini maltrattanti di Gruppo Polis.
Consapevoli di questi dati e delle differenti tipologie di violenze nei confronti delle donne, perché sempre attenti e coinvolti nelle attività di Gruppo Polis, i fratelli Pegorin, Gianni e Federico, rispettivamente Presidente e CEO di Pettenon Cosmetics S.p.A. S.B. parte del gruppo di AGF88 Holding, hanno sottolineato l'importanza della responsabilità sociale di un'impresa che nel 2017 ha chiuso con un fatturato di 74,5 milioni di euro e che, nel suo essere presente sul territorio da oltre settant'anni, non può non essere in costante ascolto dei disagi e delle difficoltà di chi vive una situazione difficile.
“Occupandoci di bellezza da oltre settant’anni – ha dichiarato Federico Pegorin, CEO di Pettenon Cosmetics S.p.A. S.B. – conosciamo le donne perché per il 90% ci rivolgiamo a loro, offrendo prodotti per il trattamento cosmetico di viso, corpo e soprattutto capelli. Sono loro a cui ci ispiriamo quando creiamo i nostri prodotti e per questo motivo non possiamo essere sordi di fronte alla violenza psicologica e fisica che molte di loro subiscono”. “Inoltre riteniamo che le donne siano un valore anche nel capitale umano - ha aggiunto il fratello, Gianni Pegorin, Presidente di Pettenon Cosmetics S.p.A. S.B. – che nella nostra azienda rappresentano quasi la metà delle risorse che ogni giorno contribuiscono alla crescita della nostra realtà industriale”.
Solidarietà come valore dell'azienda e del DNA della famiglia imprenditoriale Pegorin che supporta un progetto importante di reinserimento sociale e lavorativo come quello di Casa Viola raccontato da Maria Sole Rizzi, operatore di Casa Viola, che, oltre a condividere gli obiettivi del servizio e le informazioni principali sull'equipe che lavora costantemente accanto alle donne vittime di violenza e dei loro figli, ha sottolineato l'importanza di un'autonomia economica basata sul lavoro.
A moderare l'incontro Francesca Anzalone, esperta di comunicazione, docente e PR Manager Corporate AGF88 Holding, che, oltre a ricordare l'importanza dell'uso consapevole della parola, ha anticipato una delle attività a favore della costruzione di un vocabolario volto alla promozione di un messaggio positivo sulla bellezza e sull'unicità della persona. Bello, non solo a livello estetico ma anche a livello interiore in armonia con la propria identità. Esattamente come la testimonianza video di Nadia che, attraverso la metafora del sentirsi prima bruco e poi farfalla, con ali colorate, ha testimoniato un percorso interiore di consapevolezza e di valorizzazione della propria essenza.
A fare da cornice all'evento alcuni scatti del progetto TRIP, progetto fotografico ideato, prodotto e promosso dalla psicologa psicoterapeuta Debora Leardini, nato per indagare, interpretare e narrare i delicati vissuti dalle donne vittime di violenza.
Foto: https://www.dropbox.com/sh/qizc50dexm8dijq/AAAJ4G_uw5cQcARpw8jzczzLa?dl=0